lunedì 29 dicembre 2008

La Vera Eleganza

Poche ore ormai alla fine dell'anno e pochissimo tempo per decidere come festeggiarlo.
E nel più tipico walzer finale del cosa indossare, da chi farsi accompagnare, come rendere speciale questa serata, rimane una sola certezza: è nella semplicità che risiede la forza della vera bellezza. A riguardo, Yves Saint Laurent diceva:

"La vera eleganza si realizza in una donna con un tubino nero e l'uomo che ama al suo fianco".


Buona fine e buon inizio a tutti

mercoledì 24 dicembre 2008

Condivisione

Posso guardare nelle finestre delle case e sentire le grida dei bambini in ogni spazio o immaginare le stanze ovattate di chi torna a riposare le ossa stanche.
Il tempo dello stare insieme, il tempo della rinascita, due momenti fondamentali che possono diventare uno solo.

Conosco una famiglia in cui per lungo tempo, al risveglio, i figli si ritrovavano nel letto dei genitori per un buongiorno collettivo, tra coccole e caffèlatte. Mi ricordo un’altra famiglia che lo scorso Natale sedeva occupando l’intero ultimo banco della navata centrale della chiesa centrale, tra nonni, nipoti, figli, mogli e mariti. Ecco, sto immaginando questo: la possibilità di poter condividere per un giorno almeno questa unione, questa comunione.
Posso immaginare il tempo dell’attesa della cena di Natale come un rituale di preparazione da vivere insieme: i papà con i figli siedono sulle grandi poltrone verdi del barbiere, i fratelli si aggiustano l’un l’altro il nodo della cravatta davanti allo specchio; le mamme stanno scegliendo con le figlie il vestito più bello dietro una porta socchiusa, le sorelle si stanno finalmente ritrovando: condivisione.
Nessun regalo, nessuna canzone, nessun brindisi può avere più senso di tutto questo.

A chi ogni giorno dona se stesso al bimbo che tiene per mano e a quello che ha dentro di sé.
Un augurio sincero, a tutti.

Una Sera a Teatro...

Le giornate passate con i piccoli nipoti per le vie e i negozi del centrocittà possono essere molto molto stancanti. Così, rientrato a casa solo nel tardo pomeriggio, sono crollato addormentato improvvisamente. E all’improvviso…risveglio!, sono le 7 di sera e devo ancora prepararmi.
Calma e sangue freddo. La fretta in questi casi non aiuta, così ricorro ad un buon vecchio metodo per decidere velocemente cosa indossare. Chiudo gli occhi e immagino la serata: immagino la situazione: il salone d’ingresso, le luci dei palchi, la moquette rossa; vedo le persone e il loro abbigliamento, le armonie dei colori, le fantasie dei gioielli, la linea dei vestiti delle signore. Ed ecco che appare più chiara anche la mia scelta, precisa, delineata nei contorni, nei colori, nei dettagli.
Pochi minuti e sono pronto: abito scuro su camicia bianca leggermente operata e gemelli in pietra nera opaca, francesine lisce in vitello spazzolato e cravatta lana e seta colore grigio chiaro. Ad accendere il tutto, un’ampia e calda sciarpa di lana pettinata rosso fuoco: la serata è tiepida, basterà a sostituire il soprabito. In alcune occasioni, per evitare l’ansia di apparire e abbandonare la sobria eleganza, meglio chiudere gli occhi per un attimo e immaginare la vita come dovrebbe essere: più semplice.
Basta poco, riaprirli, e nel proprio piccolo sentirsi liberi di seguire la propria immaginazione.

martedì 23 dicembre 2008

Avere un Salvagente

Ci sono certi giorni in cui davvero vorresti addormentarti e sparire dalla circolazione, giorni, o anche solo momenti, in cui ti senti a pezzi e non sei dell’umore adatto per indossare il tuo sorriso migliore...e nemmeno per sorridere nello scegliere cosa indossare.

Ultimi scampoli prima delle feste, dei pranzi, delle cene, delle occasioni più o meno sentite o più o meno gradite. Di sicuro, invariabilmente, stancanti. Giorni in cui può tornare quanto mai utile quello che potremmo definire “il mio personale capo icona” che all’occorrenza sa sempre diventare “il mio personale salvagente”. A ciascuno il suo: che sia una camicia bianca fresca da indossare, passepartout ideale per un uomo, o quell’abito corto dritto di Coco per risaltare di semplice bellezza ad ogni età.
Qualcosa di bello, di comodo, semplice e soprattutto, sempre a portata di mano.

A volte al mattino non vorresti neanche uscire di casa, a volte faresti volentieri a meno di andare a quell’aperitivo; ma se per qualcuno vestirsi è più che coprirsi e soprattutto se avere una vita sociale presume mostrare sempre il meglio di sé, ecco che conoscere e avere sempre a portata di mano, diciamo, entro una ragionevolmente breve distanza spazio-temporale il proprio salvagente, può essere davvero utile. Così, se per una volta di guardarsi allo specchio proprio non si ha voglia, o tempo, basta la consapevolezza di avere con sé il proprio capo ideale, capace da solo di dare luce a un volto tirato o un animo non proprio sereno. Per sentirsi un po' più su, più sicuri e a proprio agio.
Almeno agli occhi degli altri. Per il resto, si spera in un po’ di riposo.

Che cos'è SA Style Advisor

E' passato un mese dall'avvio di questa avventura...
Style Advisor nasce con l’idea di individuare piccoli momenti di stile e condividerli, rendendoli disponibili per chiunque voglia fermarsi un attimo in questa grande corsa collettiva e godere di un istante di bellezza, stile, armonia.
Serve a fermare il tempo per un secondo, fissare un momento felice, un’immagine, un profumo, una sensazione. Il sentore di una vita migliore. Un sogno? Affatto, è tutto già intorno a noi. Basta coglierlo.

Lavoro come consulente e ogni giorno incontro persone dalle mille vite, mille esperienze, mille racconti, ogni giorno cerco di trovare il bello in ciascuna delle signore e dei signori che si siedono a parlare con me. Trovare il bello e valorizzarlo, spesso anche mostrarlo a chi non sa di avere in sé tali qualità e tesori.
Ognuno ha qualcosa che lo rende unico, tutto sta nel trovarlo. La moda, l’abbigliamento, la cura di sé, ogni piccola scelta che ogni giorno compiamo per noi stessi svegliandoci e preparandoci per un nuovo giorno non sono solo frutto di dettami provenienti da riviste, vetrine o amici; spesso sono scelte emotive, affettive, anche casuali se vogliamo, ma sempre rientrano in un linguaggio estetico che adoperiamo per mostrare, dimostrare, nascondere o rivelare.
Spesso in Style Advisor si parlerà di stile, moda, tessuti, capi e accessori, lo si farà con l’intento di condividere, giammai insegnare. Se ho imparato io a mettere insieme quel che indosso ogni giorno, a distinguere la lana dal cotone, o anche solo a capire qual è davvero la mia taglia di scarpe ed abito, allora chiunque può riuscirci da sè.
Ovviamente essere appassionato di estetica e avere l’opportunità di collaborare come freelance con un magazine di moda contribuisce a favorire la spinta verso la scoperta di piccoli dettagli di stile , ma mai nulla è puramente casuale.

Vorrei ringraziare chi ha ritenuto fin da subito questo blog una buona idea, i primi che si sono iscritti sulla fiducia, davvero grazie!, chiunque supporti questo progetto e voglia farne parte.

giovedì 18 dicembre 2008

Un Uomo di Stile

Ho visto un uomo, un uomo di grande stile, che in ogni immagine traspare per l’immensità dell’anima, la concretezza delle idee, la fermezza delle azioni. Ho visto un Uomo con tutta la sua storia e la sua impronta, la sostanza e la forma, quanto basta ad affermarne la presenza, quanto basta per rassicurar la gente.

Razza antica, non passerà di moda. Di quanti conosciamo possiamo dire “lui era un principe”, di rango e di fatto?
Eppure non c’è una foto né uno scatto in cui quell’eleganza, quella leggerezza, quella placida saggezza, non risaltino vive ed invitanti.
La dote degli eccellenti? saper avvicinare. Mettere ciascuno a proprio agio, conservando modi di altri tempi, ma certi modi...non sono sempre d’altri tempi? Tradizione sartoriale, un atelier solo per pochi. L’eleganza dei pensieri in pochi sguardi e ancor meno parole, nel modo dritto di guardare, penetrante nell’accogliere, di quegli occhi che ti invitano ad aprirti e a fare solo del tuo meglio. Solo.

giovedì 11 dicembre 2008

Total Black

Serate speciali, feste, vernici, mostre, locali alla moda, hanno tutti un unico comune denominatore: vestirsi di nero. Un colore facile, di quelli che stanno con tutto e con ogni tipo di pelle, sdoganato in ogni ambiente, dal punk-rock alle serate di gala, indulgente con le rotondità non richieste, pronto per le festività imminenti e, all’occasione, anche a comparire tra gli invitati ad un matrimonio.

Chanel l’ha celebrato, Audrey Hepburn reso magico, il colore degli artisti e dei designer è come un panno morbido su cui si adagiano idee, progetti, sogni ed emozioni. Così, tra abiti e soprabiti in fresco lana liscia o cotone non operato, alcuni iniziano a tendere lo sguardo verso varianti del tessuto che rendano più interessanti capi a rischio divisa.
Se il gioco del nero lucido riflettente allontana raffreddando, una lana rigata, vellutata, a coste o rasata, si presta a catturare l’attenzione e a giocare con la luce; allo stesso modo un cotone pesante tramato o un jersey tagliato a vivo: donano morbidezza, naturalezza, una rara preziosa semplicità.
Proprio come un originale cappotto corto di shearling nero che ho visto oggi: una rarità certo, ma un’immediata piacevolezza...già al tatto degli occhi.

lunedì 8 dicembre 2008

Cenerentole, Veneri o Aristocratiche?

Era il 1957 quando Salvatore Ferragamo nell'autobiografia "Il Calzolaio dei Sogni" (Sansoni editore) scriveva così:

"Ho diviso le donne che sono venute da me in tre categorie: le Cenerentole, le Veneri e le Aristocratiche. Le Cenerentole calzano sempre scarpe più piccole della misura 6 (fino al 36 e mezzo, ndr). Le Veneri calzano la taglia n° 6 (37, ndr); le Aristocratiche il n°7 o sopra (dal 38 in su, ndr). La Cenerentola, come ho potuto osservare, è una persona essenzialmente femminile, amante dei gioielli e delle pellicce, la quale deve essere innamorata per sentirsi felice. La Venere è generalmente molto bella, affascinante e sofisticata, sebbene sotto la scorza esteriore, sia spesso una donna di casa che ama le semplici cose della vita. Poichè queste due caratteristiche sono contraddittorie fra loro, la Venere è spesso mal compresa. La si accusa di amare troppo il lusso e le frivolezze. Le Aristocratiche sono sensibili, di umore variabile ma hanno una profonda comprensione".

A ciascuna il suo...

domenica 7 dicembre 2008

Mix it Up!

Tilda Swinton.
Tilda Swinton sulla copertina de L’Uomo Vogue settembre 2008 è la testimonial perfetta di una forma di eleganza solitamente maschile che pochi sanno davvero interpretare con sicurezza ed effetto. Si tratta di quella che io chiamo mix it up (se c’è un nome più appropriato fatemelo sapere).

Questo stile fa da contraltare al look iper fantasioso e femminile della migliore Carrie Bradshaw e necessita di abilità, gusto, personalità, minima conoscenza dei tessuti e una gran dose di nonchalance. Si basa sul mescolare capi differenti nei tagli, ad esempio strutturati con destrutturati, aderenti con altre ampi e nelle tramature e stampe: Principe di Galles, quadri, pois, tweed, diversi tipi di gessati e tinte unite. L’abilità sta nel mixare il tutto in modo che risulti armonioso e non sembri che vi siate vestiti al buio, la nonchalance inizia già davanti all’armadio quando azzardate accostamenti inusuali: solo un occhio attento noterà le diverse provenienze dei singoli capi che indossate.

La settimana scorsa mi trovavo in un’azienda per una consulenza, ambiente multinazionale, tendenza al formale. Al tavolo dove eravamo seduti il mio nuovo cliente ed io, in un momento di pausa e in attesa del caffè, non ho potuto non notare il gusto della persona. Un pesante pantalone di lana gessata, rigo grigio chiaro medio su fondo blu intenso, calze di cachemire a fantasia tweed blu e nero, scarpe derby a tomaia liscia nera. La giacca era un blazer blu di lana operata su camicia oxford azzurra chiusa da una cravatta in fantasia Principe di Galles grigia e nera. Il pantalone di taglio sartoriale, senza passanti, alto in vita e scampanato già dalle ginocchia, finiva ampio poggiando sulle scarpe senza perdere la piega a pinna di squalo costruita lungo la gamba. La giacca ben tenuta sulle spalle cadeva morbida, la cravatta priva della sua anima si adattava al movimento delle braccia incrociate sulle gambe accavallate. Un’eleganza perfetta e fuori dai canoni.
A ripensarci, il mese prossimo lo incontrerò di nuovo. Attendo sviluppi.

sabato 29 novembre 2008

Il Colore Viola

Un nuovo anno, un nuovo colore moda. Ogni stagione si cambia.
Per gli addetti ai lavori è ben noto già prima che arrivi nelle vetrine, ma se a decretarne il successo sono le riviste, i siti internet e i negozi, a sceglierlo e a portarlo alla fine è la gente.
Ogni stagione le vetrine si tingono di nuovi colori, come i Giardini di Marzo.

Autunno/Inverno 08/09, per le donne è stato deciso il viola. Bellissimo. Un colore nobile, per niente urlato, figlio del serioso blu e del rosso acceso, spirituale: un incontro tra passione e intelletto, amore e saggezza, cielo e terra. Trionfale sui magazine di moda, timido lo si è visto per strada nel caldo ottombrino per divenire finalmente onnipresente a novembre. Pronto per il Natale.

Le novità, si sa, a volte possono prenderci la mano e farci eccedere. A riguardo, è noto quanto la bellezza femminile sia fatta di piccoli dettagli che esaltano la figura e la persona, e la moda è il più scivoloso dei terreni su cui si misura l'intelligenza e la personalità di una donna. La classe è nel saper dare il giusto tocco, è il dettaglio che reinventa una mise o il capo che esalta una linea. Un colore dal suo canto può dar luce, ravvivare, esaltare, come in una proposta che ho visto da poco. E' in centro città, in una delle vetrine già pronte per il Natale. Ogni capo è ben proporzionato e ogni colore dosato: il viola del golfino a collo alto smorza il velluto rosso dei pantaloni e un leggero piumino a bomber bianco latte ammorbidisce entrambe le tinte calde. I bottoni a pressione dorati sono punti di luce centellinati.
Nel restante spazio in vetrina ancora del viola, spruzzato, accennato, ben calibrato: blu di Persia, indaco, porpora, su seta, cotone e lana, mescolati a bianchi, gialli, rossi o blu, con moderazione, tatto, gusto. E in fondo, come è giusto.


venerdì 28 novembre 2008

Un nuovo Friday Suit

Vestirsi sapendo che oggi è venerdì e tutto sarà più rilassato in ufficio, rende la scelta dei capi più interessante ed aperta, meno vestito-cravatta.
La rassegna stampa di Radio 24 rilancia gracchiante notizie dal mondo, un mondo sempre più veloce, popolato da apolidi per necessità o narcisismo, ed io, Don Chisciotte, questa mattina voglio andare controcorrente e rallentare il ritmo: cerco un segno destressante, qualcosa di semplice.

Abbandono sulla poltrona la formalità del vestito tre pezzi e cerco un'alternativa. Lascio scorrere la mano sulle giacche in armadio e ne sento una familiare, comoda: velluto blu, brillante e leggero, spalla tonda e vuota, destrutturata.
La provo: è sofisticata, charmant.
Quella che fino a ieri era una semplice giacca da casa tradizionalmente inadatta all'esterno, oggi è preziosa proprio per la sensazione di calore di nido che emana. Nobile e avvolgente, arricchita dall'uso e dagli anni, è lo specchio fedele dell'io a proprio agio.
Resti pure la cravatta, o il gilet dell'abito, vanità d'accessorio, il nuovo friday suit è una sensazione, un simbolo, una coperta di Linus che sa calmare, rallentare, rasserenare.
Esco, è venerdì, c'è qualcosa di frizzante nell'aria, qualcosa che fa già pensare al weekend.

mercoledì 26 novembre 2008

Scarpette Rosse

Il primo post di questo diario,
questo piccolo diario aperto che vuole raccogliere immagini di vita quotidiana, attimi felici di stile e creatività. Momenti in cui la nostra attenzione si distoglie dalla corsa continua e si sofferma per un attimo su piccoli dettagli, bellezze semplici baciate dal sole o picchiettate dalla pioggia, sperse nella nebbia avvolgente o candide tra la neve.

Il primo post è dedicato ad una signora, un'elegante signora che incrocio ogni mattina poco fuori casa.
E' una donna forte, nel mezzo dei suoi trent'anni, dalla splendida pelle color dell'ebano avvolta in un lungo piumino troppo leggero per questi giorni di neve.
Elegante nel portamento e fiera nello sguardo, questa mattina era una lunga figura in pantaloni, dolcevita e sottile piumino total black. Caravaggesca, a sottolinearne l'andatura e metterne in luce le movenze solo piccoli elementi di stile: semplici scarpe sportive da città coordinate con delicati guanti di lana, tutto di colore rosso.
Col viso alto e la mano destra a ripararsi il collo dal freddo, affrettava il passo slanciato e sicuro. E in un attimo, era già andata.
Pulizia di forme e cromie,
così rara, così piacevole.